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Alle origini della creatività: pensiero convergente e pensiero divergente.

Alle origini della creatività: pensiero convergente e pensiero divergente.

life design journal

La creatività fa parte della nostra essenza. Il nostro cervello è doppio. Lo stai usando tutto?

Gli studi scientifici sulla creatività

Joy Paul Guilford, psicologo americano, condusse degli studi negli anni 60 sui fattori che compongono l’intelligenza umana. 

Egli scoprì che l’intelligenza non è misurabile solo con il livello di QI (quoziente intellettivo), ma che è data anche da altre forme di abilità mentali. 

Il pensiero convergente e il pensiero divergente

Guilford fu colui che fece la distinzione tra pensiero convergente e pensiero divergente.Andiamo a vedere di cosa si tratta per capire da dove arriva il pensiero creativo.

Il pensiero convergente possiamo associarlo al pensiero logico, che è quello legato alla soluzione di problemi che ammettono ua sola soluzione. 
Per esempio le domande: Chi ha inventato la pila? Quanto fa 1 + 1?
ammettono una sola soluzione.
Il nostro pensiero CONVERGE, verso quell’unica possibilità, e ogni deviazione porterebbe ad un risultato sbagliato. 

Il pensiero divergente invece, è quello legato a problemi dove la soluzione è aperta ed è possibile tracciare più strade tra le quali scegliere.
Il pensiero divergente è quindi la capacità di cambiare schemi di ragionamento e di vedere le cose in maniera diversa. 
Maggiore è la gamma di possibilità che si è in grado di produrre e più probabilità si hanno di trovare la risoluzione di un problema.

Come puoi quindi aver intuito, il pensiero divergente ha un ruolo fondamentale nell’atto creativo. 

Pensiero convergente e pensiero divergente

Le funzioni del cervello

Se capiamo come è fatto il nostro cervello, potremo meglio comprendere il pensiero divergente e convergente e il ruolo della creatività in questa partita.
Andiamo allora ad esplorare come è fatto il nostro cervello.

Quanto evidenziato da Guilford e da altri psicologici trova fondamento nei lavori scientifici inerenti la funzionalità del cervello.

Il cervello è diviso in due emisferi destro e sinistro che nell’evoluzione si sono particolarmente differenziati, questa divisione rispecchia il fatto che anche il nostro corpo ha un’articolazione binaria. Abbiamo due occhi, due orecchi, due narici, due mani, due gambe etc.

Creatività for ever di Francesca Romano Gianandrea

Il nostro cervello è composto da due emisferi e questo vuol dire cha ha due modalità d’interpretare ciò che osserviamo.

Francesca Romano Gianandrea spiega chiaramente queste due modalità:
Una logico razionale, cioè sequenziale, analitica, deduttiva, l’altra intuitiva olistica, cioè sintetica, globalizzante, induttiva”.
Queste due modalità corrispondono l’una all’attività dell’emisfero sinistro, l’altra dell’emisfero destro del nostro cervello.  

Emisfero destro ed emisfero sinistro, qual è il più importante?

Gli scienziati del secolo scorso definirono l’emisfero sinistro del cervello dominante o superiore in quanto sede della funzione del linguaggio e della parola, funzioni strettamente correlate al pensiero e al ragionamento. di conseguenza l’emisfero destro fu definito subordinato. È ancora corretta questa interpretazione?

Roger Sperry, neurofisiologo e Nobel per la medicina nel 1981 ha messo in evidenza la simmetria funzionale degli emisferi celebrali e ha rivalutato il ruolo dell’emisfero destro.

Il dott Sperry e il suo team, scoprirono che le due metà del cervello hanno un modo proprio di elaborare le informazioni che gli pervengono e hanno prestazioni e attitudini differenti. 

L’ emisfero sinistro è la sede delle cosiddette funzioni razionali:  memoria, logica, ragionamento, analisi, parola, calcolo, linearità e progressività.
Nell’emisfero destro invece sono localizzate le funzioni globalizzati: sintesi, intuizione, estetica, sensazioni, immagini, metafore, istantaneità, e globalità.

Il pensiero convergente rappresenta l’emisfero sinistro e possiamo definirlo con queste caratteristiche:

  • pratico in quanto prevede, nel senso che prepara il futuro e  anticipa, 
  • reattivo ovvero si adatta al cambiamento, 
  • stabilisce finalità nel senso che si focalizza sui risultati, 
  • pone obiettivi nel senso che specifica gli esiti, 
  • sistematico ovvero ha una struttura e un approccio, 
  • possiede uno zoom, nel senso che centra il bersaglio. 

Il pensiero divergente rappresenta l’emisfero destro, e possiamo definirlo con queste caratteristiche: 

  • immagina ovvero crea il futuro e si focalizza sui sogni, sulla vision
  • attivo ovvero crea le condizioni per il cambiamento
  • progetta nel senso che dà origine
  • crea storie nel senso che prospetta scenari e propone situazioni
  • inventivo nel senso che fantastica sulle possibilità e le alternative
  • possiede un grand’angolo poiché ha una visuale ampia

Gli studi del dottor Roger Sperry hanno dimostrato che non esiste la predominanza di un emisfero rispetto ad un altro, sono entrambi attivi e funzionano in modo complementare. 

In conclusione…perchè allenare la creatività?

Essere creativi significa integrare le capacità dell’emisfero destro con il sinistro e far costruire un dialogo costruttivo tra i due in modo da utilizzare al meglio le potenzialità di sviluppo del nostro cervello.

F.R Gianandrea

È importante capire come queste due modalità di pensare, pensiero divergente e pensiero convergente, possano essere coordinate per acquisire differenti livelli e stili di pensiero in modo da poter vedere il futuro con un teleobiettivo o un grand’angolo.

Dai tempi della scuola siamo sempre stati abituati a ragionare usando in modo predominante l’emisfero sinistro (logico-razionale).
Le tecniche creative hanno lo scopo di neutralizzare temporaneamente la predominanza dell’emisfero sinistro, così da far fiorire l’emisfero destro. 

Dal momento che abbiamo un cervello doppio, perchè non usarlo tutto?

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